Da Gesù alla Chiesa 10 ottobre – 2° Serata
I Lunedì del Santuario proseguono con la seconda serata del ciclo “Da Gesù alla Chiesa”.
Lunedì 10 Ottobre alle ore 21 incontro con il Rettore del Santuario dell’Annunziata, che tratterà il tema: L’eredità di Gesù fuori dalla terra di Israele: La missione ai pagani.
Sala Conferenze del Santuario dell’Annunziata, ingresso Via Principe Amedeo.
Patrizia
Seguo da due settimane le serate da Dio alla chiesa, che trovo molto interessanti. Ho una domanda:
Gesù era solo figlio di Maria e i figli di Giuseppe erano solo suoi figli (e della precedente moglie), erano fratelli per legge ma non vi era una sola goccia di sangue in comune. Come possono essere stati definiti i suoi successori? Scusate la domanda forse banale ma mi ha colpito molto questa cosa. Sapevo che Giuseppe avesse altri figli ma non avevo considerato la questione della parentela. Grazie
Don Gianni
Tra Gesù e i suoi fratelli e sorelle c’erano legami giuridici ma non biologici, non c’era un vero legame di sangue, e pur tuttavia il fatto di appartenere alla stessa famiglia e allo stesso clan, rendeva questo legame giuridico molto forte. Oggi viviamo in una società fatta da coppie con figli, eventualmente con nonni alle spalle; cugini, zii, nipoti e pronipoti, cioè tutto quel seguito di persone con cui condividiamo legami di parentela più allargata, sono relegati sullo sfondo, la tappezzerie di casa nostra. Questo perché le condizioni di lavoro sono cambiate, ci si trasferisce anche molto lontano, intervengono interessi economici diversi, nuovi legami amicali ecc. Un tempo nessuna famiglia era isolata dal suo contesto sociale: tutta la rete delle parentele non si allontanava mai troppo dal luogo di origine e i piccoli centri abitati erano composti da persone che appartenevano più o meno allo stesso clan: quello che riguardava una persona o una coppia, era affare di tutto il clan nel bene e nel male. La sopravvivenza dell’individuo era legata alla sopravvivenza del clan. Gesù aveva raggiunto, prima in Galilea ma poi anche a Gerusalemme, un grande livello di notorietà, al punto di inquietare perfino il Tempio, la sua morte tragica era sulla bocca di tutti. Che sarà dopo di lui? Su chi deve ricadere la sua eredità spirituale? Su questi discepoli che non hanno mai capito molto di lui e che sono scappati tutti proprio nel momento in cui dovevano esserci, oppure su sua madre e sua zia, i suoi familiari, che sono rimasti sotto la croce e lo hanno seppellito? Dopo la morte di Gesù la sua famiglia ha cercato di riappropriarsi di lui; Giacomo, il fratello maggiore, deciso e determinato, sembrava la persona più adatta a mantenerne vivo il ricordo. Pietro, il discepolo, era interessato di più al vasto mondo che non a dirigere una comunità di soli ebrei, e progressivamente ha lasciato campo libero a Giacomo, che non aveva certo il carisma di Gesù ma ha condotto tutta la vicenda con grande dignità fino al martirio.