Gilead
Essere padre – Una lettura come un dono.
Marilynne Robinson è assai celebre. La scrittrice più apprezzata da B. Obama, si dice. In effetti, è una perla rara nel panorama dell’attuale letteratura americana contemporanea. Ha saputo emanciparsi dagli stereotipi linguistici e mentali più diffusi. E’ giunta a quella libertà di non essere né conformista né anticonformista, ma di essere semplicemente se stessa al livello più alto.
“Gilead”, titolo che allude al luogo d’ambientazione del romanzo, fa parte di una trilogia (con “Lila” e “Casa”). Ha la struttura di una lunga lettera-testamento che un anziano Pastore d’Anime protestante scrive al proprio bambino per quando sarà grande.
La Robinson, sappiamo, possiede una scrittura bellissima, qui di grande dolcezza e delicatezza.
Si tratta di un testo traboccante d’amore, senza enfasi alcuna, nel quale pensieri e ricordi si alternano e si compenetrano in un fluire sereno e rasserenante. Vi compaiono le vicende del padre e del nonno; grande rilievo hanno la giovane moglie e una famiglia amica, personaggi che saranno protagonisti degli altri due libri della trilogia.
L’amore paterno è una presenza costante; una forza e una tenerezza che confortano: “Sono certo che diventerai e spero tu sia un uomo eccellente, e se non lo sarai ti amerò senza riserve”; “se mai ti chiederai che cosa hai fatto nella vita (…), ebbene, sei stato la grazia di Dio per me, un miracolo (…). Se solo riuscissi a trovare le parole per dirtelo”.
Emilio Berra
Gilead” , di Marilynne Robinson
Casa editrice Einaudi
Genere: Romanzo epistolare