La differenza
Negli anni Quaranta, la guerra univa le persone e le famiglie. Questa pandemia le ha separate, ci ha allontanati gli uni dagli altri, anche gli affetti più stretti.
Mia mamma e mia nonna, che due guerre le hanno vissute, mi hanno raccontato della fame e del freddo. Di figli e fratelli morti in guerra o scomparsi da partigiani. Alcuni mai ritrovati, neanche i corpi. Dei bombardamenti e delle case distrutte. Ma anche di tanta fede. Di tanta voglia di aiutarsi. Di tanta solidarietà. Di persone sconosciute che ti davano una mano nei momenti più neri.
E di solitudine non mi hanno parlato mai. Io invece non mi sono mai sentita così sola come durante questa pandemia. A un certo punto ho avuto paura di perdere anche la testa. Questa solitudine è stata l’esperienza più brutta della mia vita”.
Annamaria, gentile signora di 82 anni (Dal blog di Alessandra Graziottin – Passione e solitudine.)
Diana Barbieri
Bellissimo tema e generosa la signora Annamaria che condivide con semplicità la propria esperienza. Grazie. Se qualcun altro qui sul sito la imita magari trovo il coraggio di farlo anch’Io. Mi sembrerebbe un bel modo per aiutarci gli uni gli altri a ripensare difficoltà e negatività ma anche momenti belli e opportunità di questo periodo.
Diana coetanea della signora Annamaria.