La nuvola e la duna
Ola, una nuvola giovane giovane, faceva la sua prima cavalcata nei cieli, con un branco di nuvoloni gonfi e bizzarri. Quando passarono sul grande deserto del Sahara, le altre nuvole più esperte, la incitavano: “Corri, corri! Vieni con noi”.
Ola però era giovane e curiosa, e piano piano si lasciò scivolare in fondo al branco delle nuvole, perché aveva visto le dune di sabbia; sembravano nuvole d’oro accarezzate dal vento. E planò leggera, leggera.
- “Ciao”, le disse una duna molto graziosa, appena formata dal vento, che le scompigliava la chioma, mi chiamo Una.”
- “Ciao mi chiamo Ola” – rispose la nuvola – Com’è la tua vita lì giù?”
- Sole e vento; fa un po’ caldo, ma ci si arrangia. E la tua?
- Anch’io sole e vento, e con lui grandi corse nel cielo.
- Io, quando tornerà un grande vento, forse sparirò. Un po’ mi spiace, perché mi sembra di non servire a niente.
- Anch’io mi trasformerò presto in pioggia. E’ il mio destino.
- Davvero? Sai che noi chiamiamo la pioggia Paradiso?
- Non sapevo di essere così importante – rise la nuvola.
- Le vecchie dune raccontano di quanto sia bella la pioggia. Noi ci copriamo di cose meravigliose, che si chiamano erba e fiori.
- Oh, è vero, io li ho visti -disse Ola.
- Probabilmente io non li vedrò mai – rispose Una.
- Ola rifletté un attimo. “Se mi trasformo in pioggia, li potrai vedere anche tu.”
- “Puoi farlo davvero per me?” – chiese Una
- “Aspetta e vedrai” – rispose Ola
Il giorno dopo la piccola duna, colma di mille fiori, era felice, ma le mancava la sua amica Ola.
Spinta dalla brezza serale, Ola ritornò e raccontò ad Una, che la ascoltava incantata, la storia del ciclo continuo dell’evaporazione e della pioggia, che il Creatore aveva inventato per il cielo e per la terra.