Ratzinger, la tavola della fede
Si direbbe che Dio non regali felicità su questa terra a coloro che ascoltano la Sua parola.
Chi si comporta bene solo sperando che Dio gli faccia evitare le sventure della vita, ha sbagliato i suoi calcoli, la vita non fa sconti a nessuno.
Ricordiamo Ratzinger: la fede è una tavola di legno che ti tiene a galla in mezzo al mare in burrasca. Molto chiaro: ti tiene a galla ma non fa calmare la bufera.
La burrasca c’è, noi navighiamo in mezzo alle contraddizioni, c’è per tutti. Il credente non sa spiegare perché c’è stato il terremoto, perché il barcone si è rovesciato, ma neppure il non credente ha una spiegazione. Non è che se abbandoni la fede il mare si calma, le contraddizioni spariscono e tutto si spiega, tutto diventa chiaro. La burrasca c’è per tutti, a prescindere dalla fede o non fede di ognuno.
Per il non credente tutto si ferma lì, rimane solo l’assurdo, il non senso, la disperazione.
Il credente ha una carta in più: l’innocente, il giusto, può anche morire in croce, ma la storia non si ferma lì, perché la morte non è il buco nero che inghiotte tutto, la morte e il dolore non possono essere eterni, solo Dio è eterno, e solo in Dio c’è il riscatto di tutte le contraddizioni della vita, la risurrezione da ogni morte.
E questo ti cambia la vita, il mare in tempesta rimane lo stesso, ma forse tu lo affronti con un animo diverso e ti fa meno paura.
Quella è la tavola di Ratzinger, la tavola che ti tiene a galla, se pure con grande fatica. Abramo è stato una roccia, Pietro ha scricchiolato un po’, Giuda non ce l’ha fatta. E noi? siamo tutti i tre i personaggi messi insieme, ma se alla sera ci viene ancora da dire: “Signore ti ringrazio per la vita che oggi mi hai dato”, allora è segno che la burrasca non è riuscita a mandarci a fondo ed abbiamo vinto noi.
(Dall’Omelia del Rettore del Santuario dell’Annunziata, 5 Marzo 2023)