La lepre e il buon Dio
La lepre si era messa in testa di non essere abbastanza intelligente e furba.
“Tutti sono furbi e intelligenti, solo io sono così stupida” si ripeteva continuamente. Ed un giorno decise di andare dal buon Dio per chiedergli consiglio su come fare per diventare più intelligente. Si presentò e disse:
“Mio Signore, tutte le creature della savana sono furbe, intelligenti, capaci, mentre io sono una povera stupida. Ecco, sono venuta per chiederti l’intelligenza”.
“Bene” le disse Dio, “ritorna al villaggio, procurati una zucca secca, nuova. Poi vai fino all’incrocio delle tre piste e accovacciati lì in mezzo, sotto la zucca secca e restaci finché non verrò a darti l’intelligenza”.
La lepre partì spedita a comprarsi la zucca secca. In men che non si dica arrivò all’incrocio. Si fermò di colpo. Si guardò intorno. Poi depose la grossa zucca secca e, quatta quatta, andò a nascondersi dietro un folto cespuglio, aspettando curiosa di vedere cosa mai sarebbe successo.
Ed ecco arrivare proprio Lui, Dio in persona, portando un’immensa pietra. Si avvicinò alla grande zucca secca, là dove le piste si incontravano. Alzò l’immensa pietra e la lasciò cadere sulla zucca, rompendola.
Sbigottita, la lepre sbucò fuori dal suo nascondiglio e tutta tremante disse a Dio: “Mio Signore, ma è proprio così che intendevi darmi l’intelligenza? Facendomi a pezzetti?”.
“Non avevi forse detto che non eri né intelligente né furba? Io lo so che sei intelligente, eri tu che dovevi capirlo, Se fossi stata stupida, mi avresti aspettato sotto la grossa zucca secca, non ti pare? E avresti perso tutto: gli occhi, la bocca, il naso, le orecchie, la testa…tutto!”.
Contenta di averla scampata bella, la lepre riprese velocissima il sentiero della savana, tutta felice di aver capito, grazie al buon Dio, che era proprio anche intelligente.
(Quando gli animali parlavano e altre favole del Burkina Faso- Ivana Cossar Ed. Missionaria Italiana)