Io non dormo
Marco era un bambino molto vivace e non aveva mai voglia di andare a dormire. Con tutti i suoi giochi, come poteva lasciare tutto lì e andare a letto? Per non parlare poi del buio, che gli faceva paura. Avrebbe voluto rimanere con mamma e papà a vedere la televisione con loro.
Ma neanche a parlarne: l’ora di andare a letto arrivava sempre per le otto e mezza.
“Quando sarò grande, potrò stare alzato anch’io e fare tardi quanto voglio” – si diceva tra sé e sé Marco – “Aspettate e vedrete.”
Ma una sera, mentre tutti erano a cena, si sentì uno strano rumore in giardino, vicino alla porta d’ingresso. Tutti si alzarono da tavola per andare a vedere: sorpresa delle sorprese. Una scatola posata per terra, si muoveva un poco. Cosa poteva contenere?
Marco aprì piano piano la scatola abbandonata. Un cagnolino piccolino lo guardava curioso, tutto nero con una macchia bianca sul musetto e le zampe. “Possiamo tenerlo, vero? Non possiamo lasciarlo qui, tutto solo” – chiese subito Marco – “Lo chiameremo Macchia.”.
Mamma e Papà si guardarono negli occhi. Come dire di no? Un cane in casa? Il disordine continuo? Ma forse poteva essere un bene.
“Se ci prometti che non farai più i capricci per andare a letto, possiamo tenerlo. Però sarà sotto la tua responsabilità. Dovrai portarlo a fare la passeggiata, preparargli la ciotola del cibo e dell’acqua. Anzi, alla sera dormirà in camera con te. Andiamo a cercare una bella cestina con un cuscino morbido, da mettere vicino al tuo letto.”
E così il problema di far andare a dormire Marco fu risolto. Avrebbe finalmente dormito bene, insieme al suo nuovo amico, senza capricci e senza più paura del buio. Anzi Marco da quel giorno anticipava sempre l’ora di andare a letto.
Mamma Silvana