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I due topini

I due topini

C’era una volta topino Arturo che viveva in città, e che un giorno decise di andare a trovare il cugino Andrea, che viveva in campagna. Non lo vedeva da quando erano topini piccoli piccoli.
Con le sue veloci zampette arrivò ben presto a casa sua, tra prati fioriti, campi di grano e grandi alberi.
“Ma che meraviglia, che panorama – gli disse, dopo averlo salutato – come sei fortunato.”
“Io ho sempre pensato che il fortunato fossi tu – rispose topino Andrea – che vivi in santa pace e hai tutto il cibo che vuoi. Fai ogni tanto un salto nella dispensa della cucina e sei a posto. Qui invece si muore di fame, se non ti dai da fare. Ti faccio una proposta. Scambiamoci le case, così potremo essere felici tutti e due. Tu vieni a vivere qui in campagna e io vado a vivere da te in città. Che ne dici?”
A topino Arturo non sembrava vero di poter finalmente stare tranquillo per un po’, senza dover nascondersi dai due gatti di casa dalla mattina alla sera.
Per topino Andrea la dispensa piena di cibo, come e quando voleva, sembrava la realizzazione di un sogno.
Detto fatto, si scambiarono le chiavi e ognuno si sistemò nella nuova casa.
Topino Arturo si divertiva ad andare a caccia ogni giorno di un pezzettino di formaggio, una crosta di pane o un acino d’uva.
“Tutto cibo genuino – si diceva – ritornerò magro e scattante come un tempo”.
Topino Andrea non si preoccupava più del cibo, ne aveva in abbondanza. Peccato però che la scopa della padrona di casa era sempre pronta a colpirlo e, oltre ai gatti, anche il padrone di casa non scherzava nel dargli la caccia.
Le settimane passavano e dopo un po’ topino Arturo cominciò a sentire un gran rimpianto per le grandi abbuffate che faceva a tutte le ore del giorno a casa sua. Adesso, se trovava una crosticina di pane era già tanto ed era diventato magro come un chiodo.
Topino Andrea invece sentiva di avere qualche problema al cuore. Con tutti gli spaventi che si prendeva per via dei gatti, dei padroni di casa e della loro scopa, non ne poteva più. Forse scambiarsi casa non era poi stata una grande idea.
Così topino Arturo prese l’iniziativa. Chiuse casa e tornò da topino Andrea.
Si guardarono negli occhi, ognuno capì il desiderio dell’altro e si abbracciarono per la coda, contenti di aver capito una cosa importante.
“Rimarremo per sempre veri amici, perché abbiamo imparato ad apprezzare ciò che avevamo ed a non essere più invidiosi l’uno dell’altro”.

Tratto liberamente dalla favola di Esopo: ”Il topo di campagna e il topo di città.”

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